BASKET:INTERVISTA A ROBERTO BULLARA, GLORIA NERO-ARANCIO

Oggi parliamo di un agonista che evoca tanti e piacevoli ricordi a chi ha amato lo sport reggino, ed, in particolare, agli appassionati di basket e di quel fenomeno chiamato Viola. Roberto Bullara fa venire in mente il periodo d’oro della mitica compagine neoarancio che in squadra aveva dei grandi atleti ma soprattutto dei grandi uomini. Bullara era uno di questi, Roberto era un cestista di altissimo livello ed un ragazzo che si è fatto apprezzare anche per le sue doti umane. Adesso Bullara ha appeso le scarpe al chiodo e si dedica alla sua famiglia ma Reggio Calabria gli è rimasta nel cuore. Bullara e la Viola. proviamo a dare una definizione a questo binomio vincente. “Forse è riassumibile in: l'età giusta, il periodo giusto, le persone meravigliose, l'affetto di una città, gli stimoli personali e professionali e gli obiettivi comuni di una grande squadra. un'alchimia complessa ma soprattutto vincente.” A Reggio Calabria, Bulgara ha lasciato tanti amici. come è nato l'amore questo amore fra un uomo proveniente da un realtà decisamente differente da quella della città dello stretto? “Innanzi tutto metà del mio sangue è siciliano da parte di papà, e poi è nel mio carattere il fatto di muovermi in realtà diverse con il giusto rispetto, un certa dose di curiosità ed una capacità di adattamento; è seguito poi un grande affetto che mi ha legato e mi lega ancora a questa fantastica città. Considera che mantengo ancora rapporti fraterni con carissimi amici come Giovanni Benedetto e la sua famiglia”. Il momento più bello in maglia neroarancio? “Momenti belli più di uno, arrivare in gara 3 con Treviso, la convocazione in nazionale, la vittoria con Cantù con un mio tiro allo scadere, la promozione in A1” Ed il più brutto? “quelli più brutti: uscire da gara 3 appunto con Treviso e forse la frattura del malleolo che mi ha tenuto lontano dal campo da una fine febbraio per tutta la stagione.” Che effetto ti fa sapere che la Viola non esiste più? “Purtroppo. soprattutto nello sport, le situazioni sono cicliche e non basta l'impegno di tanta gente capace e volenterosa per costruire delle realtà importanti e durature. Ne sono dispiaciuto ma credo che un domani in condizioni favorevoli la pallacanestro a Reggio Calabria potrà ritornare ai massimi livelli.” Il basket di adesso è basato sull'atletismo. i fondamentali vengono curati poco ed i tiratori sono un razza in via d'estinzione. Perchè non nascono nuovi Bullara? ”Come hai detto, la pallacanestro è effettivamente cambiata, si cerca sempre di più l'azione spettacolare per entusiasmare il pubblico trascurando spesso la cura dei fondamentali di gioco che però a mio parere saranno sempre quelli che ti faranno vincere le partite. Cosa fa adesso Bullara? “Gioco per divertimento in C2 con mio figlio Federico e per quanto riguarda il futuro deciderò quando diventerò grande…”

 

 

Giuseppe Dattola

Fonte:CalabriaOra

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