Trofeo delle Regioni 2008:Il resoconto delle rappresentative calabresi

Il Trofeo delle Regioni è sicuramente il torneo di pallacanestro giovanile più importante a livello nazionale, durante lo svolgimento del quale alle ragazze e ai ragazzi partecipanti viene data la possibilità di misurarsi con i pari età di altre 15 regioni d’Italia, confrontando in questo modo le proprie esperienze e il proprio livello tecnico.
16 le regioni partecipanti all’ultima edizione, organizzata dal Settore Squadre Nazionali della F.I.P. con l’AS Eurobasket Sport Events, con il patrocinio delle Istituzioni locali, della Regione Toscana e della Provincia di Pistoia e avente come partner promozionali la Lega Nazionale Pallacanestro maschile, la Lega A Femminile, la Lega Due Basket, il Comitato Regionale Toscana per l’Unicef e il Panathlon International Multidistretti Italia, svoltasi dal 1 al 6 Gennaio 2008 a Montecatini Terme e nei comuni della Val di Nievole.
Alla manifestazione hanno preso parte anche le rappresentative calabresi, quella femminile guidata dal coach e Referente Tecnico per la Calabria Vincenzo Porchi, dai suoi assistenti Anna Astorino e Amleto Geri e dal preparatore fisico Roberta Vozza, e quella maschile che ha avuto come Referente Tecnico Territoriale Pasquale Iracà, come coach Alessandro Luzzo, assistant coach Eraldo Mazzucca e preparatore fisico Nerses Yeghiazarian.
La rappresentativa femminile era composta da atlete nate nel ’93 e ’94 provenienti da varie Società calabresi: Fabiana Amodeo, Mariam Anechoum, Ilenia Certomà, Maria Sofia Guerrera, Giulia Melissari, Juicy Onugha e Ludovica Talarico dalla LU.MA.KA. BASKET RC, Ginevra e Ludovica Coluccio e Maria Cristina Cosentini dall’INDOMITA CZ e Martina Guida e Serena Versace dal BASKET VILLA S. GIOVANNI, mentre in campo maschile la NUOVA JOLLY RC ha prestato Marco Laganà, Riccardo Costa, Claudio Vozza e Vincenzo Speranza, dalla SCUOLA BASKET VIOLA RC è arrivato Alessandro Lucisano, dalla CESTISTICA GIOIESE Andrea Bagalà, dalla VIRTUS CATANZARO Raffaele Felicetti, Giorgio Balestrieri e Antonio Rotundo, dal CAB LAMEZIA Andrea Pujia e Simone Grande e infine Niccolò Guzzo per il CUS COSENZA, tutti classe ’93.
Ad accompagnare la comitiva calabrese Domenico Nucera, Dirigente del Comitato Regionale CALABRIA, e Paolo Surace, Consigliere Federale e Responsabile del Settore Maschile Giovanile, i quali ci raccontano l’esperienza di questi giovani.
La ragazze arrivate al Trofeo delle Regioni – spiega Domenico Nucera – sono state selezionate dal Referente Tecnico Vincenzo Porchi e dai tecnici che ne fanno parte all’interno del Progetto Azzurrina istituito dalla F.I.P. – Settore Squadre Nazionali - grazie al quale abbiamo la possibilità di lavorare sui migliori giovani talenti della nostra regione.
I ragazzi invece – spiega Paolo Surace – sono stati scelti attraverso una prima fase di selezioni itinerante tenute dal Referente Tecnico Pasquale Iracà e da alcuni tecnici nelle varie zona della Calabria; a questa prima fase ne è seguita una seconda che ha previsto allenamenti in Calabria, ma anche in Sicilia utili al fine di collaudare la loro preparazione, la qualificazione al Torneo è stata poi ottenuta battendo i coetanei della Basilicata nella gara di spareggio disputata il 13 Dicembre scorso a Rende.
D: La rappresentativa femminile e quella maschile hanno ottenuto lo stesso piazzamento, l’11° posto.
E’ un risultato che vi aspettavate o cercavate qualcosa di diverso?
NUCERA: Per quanto riguarda la selezione femminile posso tranquillamente dire che abbiamo conquistato il miglior risultato fino ad ora ottenuto, migliorando tra l’altro di 2 posizioni quello dello scorso anno quando ci classificammo al 13° posto. Chiaramente al torneo abbiamo incontrato delle squadre molto più attrezzate della nostra, quindi da un certo punto di vista il confronto è stato impari, comunque le ragazze hanno lottato più di quanto ci aspettassimo e alla fine il risultato è stato più che soddisfacente.
SURACE: Il piazzamento ottenuto migliora il 12° posto dello scorso anno anche se forse si cercava qualcos’altro, ma nella pallacanestro il risultato è la naturale conseguenza di quello che riesci a fare in campo; ciò di cui ci possiamo ritenere soddisfatti è il fatto che tutte le partite disputate, tranne quella contro il Lazio, squadra molto matura che alla fine ha conquistato il primo posto nel torneo, sono state molto equilibrate e poi soprattutto della costante crescita dei nostri ragazzi che hanno fatto intravedere dei miglioramenti continui dal primo all’ultimo giorno di gare. Ecco, a parte il risultato, che alla fine può essere relativo, l’importante è stata l’esperienza vissuta dai nostri giovani come ulteriore occasione di crescita sia tecnica che complessiva.
D: Qual è stato il comportamento delle ragazze e dei ragazzi nel confrontarsi con coetanei che spesso fanno parte di realtà cestistiche più sviluppate della nostra?
NUCERA: Sicuramente il confronto con le altre selezioni è stato molto impegnativo, non solo per il livello fisico ma anche sotto il punto di vista tecnico perché non vi è dubbio che nelle altre regioni c’è proprio un diverso e più ampio raggio di reclutamento, esiste un numero maggiore di Società che punta su vivai più attrezzati e forniti, mentre in Calabria il numero delle squadre femminili è molto esiguo. Malgrado ciò, ripeto, le ragazze hanno lottato più di quanto ci aspettassimo, anche con la Lombardia, che poi è arrivata a disputare la finale e sebbene fosse una squadra al di fuori della nostra portata, sono riuscite a giocare per qualche tempo alla pari.
SURACE: I ragazzi si sono comportati molto bene, una grande qualità che hanno i giovani a questa età è il non scoraggiarsi davanti alle difficoltà sapendosi adattare alle novità. Se noi riusciamo a fornire loro delle occasioni di crescita, impareranno subito come comportarsi adeguandosi a ciò che si richiede, quindi bravi per l’impegno e l’approccio dimostrato nei confronti di questo importante banco di prova.
D: A parte il risultato, che tipo di esperienza è stata?
NUCERA: Posso affermare che è stata una bella esperienza di confronto, sia per le ragazze che hanno avuto la possibilità di mettere in luce i miglioramenti a livello di impostazione tecnica e tattica, sia per tutto il gruppo di tecnici, dirigenti e accompagnatori, tutti gratificati per il duro lavoro svolto durante l’anno e a cui è stata data anche la possibilità di interagire con gli altri colleghi attraverso diverse riunioni tecniche e ad un clinic che ha avuto come relatori Giovanni Lucchese, Antonio Bocchini e Alessandro Ramagli.
Il Trofeo delle Regioni è una passerella esclusiva che ci permette di osservare la moltitudine degli aspetti della pallacanestro e, nel contempo, di confrontarci anche su basi tecniche e organizzative. In tal senso, come a livello di immagine la Calabria non deve invidiare nessuno, ci siamo presentati forti di tecnici validi e di una preparazione atletica decente, acquisita e migliorata nel corso degli anni grazie al Progetto Azzurrina.
SURACE: Per i ragazzi è stata sicuramente un’esperienza unica perché il Trofeo delle Regioni è la sola competizione a livello giovanile alla quale prendono parte 16 regioni d’Italia e durante il cui svolgimento si possono visionare i giovani più promettenti. Da noi le occasione di confronto sono poche e i ragazzi non sempre riescono a giocare delle partite molto combattute come accade invece in manifestazioni di quel tipo dove gli incontri sono tutti di altissimo livello.
Con il Trofeo delle Regioni si cerca di dare ai ragazzi un metodo lavorativo che non sia valido solo per gli incontri finali, ma che essi devono seguire per tutta la fase di preparazione in cui viene richiesto impegno fisico e mentale per seguire determinati metodi di allenamento, in modo che si sentano stimolati e seguiti e per questo portati a fare sempre meglio.
Una esperienza che ha permesso un confronto al di fuori della propria realtà, confronto prioritario per puntare sulla crescita delle nuove generazioni come linfa vitale di questo sport.

E parlando con Domenico Nucera e Paolo Surace, non si può evitaredi chiedere loro un parere sul movimento giovanile della nostra pallacanestro, su quanto la nostra regione stia investendo sui giovani e quali siano i margini di miglioramento esistenti.
NUCERA: Il mondo della pallacanestro femminile è sicuramente in evoluzione, per noi il settore giovanile è un punto nevralgico che portiamo avanti sia tramite il Progetto di Qualificazione maschile, sia tramite il Progetto Azzurrina femminile.
Da questo punto di vista, anche la Calabria sta investendo molto sia in termini economici che in termini di reclutamento, cercando di favorire la nascita di altre Società femminili per portare avanti il basket in rosa.
Sicuramente qualcosa si sta muovendo e i margini di miglioramenti sono alti; mentre il settore giovanile maschile è un dato di fatto (malgrado la scomparsa della Viola RC da sempre fucina di giovani talenti, molte sono le realtà che hanno deciso di lavorare sempre di più con i giovani), a livello femminile molto c’è ancora molto da fare. Comunque si stanno sviluppando belle realtà, anche se siamo ancora ad un numero ristretto, come la LU.MA.KA. RC o l’INDOMITA CZ, ma il tutto deve partire dalle Società il cui compito è quello di avviare i giovanissimi allo sport, nostro compito sarà quello poi di proiettarli in una vetrina successiva dando loro delle possibilità importanti come appunto la partecipazione al Trofeo delle Regioni, dopo il quale spero che il prossimo passo per i nostri vivai sia la partecipazione alle finali nazionali nelle varie categorie under, altra importante vetrina, anche se mi sembra molto difficile perchè dovremo fare i conti con realtà più attrezzate della nostra e con squadre di club molto agguerrite.
SURACE: Stiamo cercando di far capire alle Società che punto fondamentale per raggiungere traguardi importanti e per riappropriarci di un’entità italiana dei nostri campionati è quello di lavorare e di investire sul settore giovanile.
I margini di miglioramento ci sono, così come il materiale umano, bisogna saperlo reperire, scegliere e coltivare portando avanti seri progetti e una programmazione a lungo termine perché improvvisando, come abbiamo visto, non si va molto avanti.
Certo, statisticamente, le possibilità di sfornare talenti è più alta altrove dove ci sono vivai più attrezzati e più numerosi; in termini strettamente numerici siamo ancora indietro ma questo è anche fisiologico perché da poco stiamo iniziando a riappropriarci di un certo modo di lavorare, ma al di là di ciò il metodo conta molto e sono davvero fiducioso nelle capacità dei nostri tecnici e nelle nostre capacità organizzative, quindi secondo me è solo una questione di tempo.
D’altronde stiamo già assistendo già ad un ritorno, soprattutto nei campionati di serie D, dove le squadre sono composte quasi esclusivamente da giovanissimi, o in quello di C2 dove i giovani stanno iniziando a diventare protagonisti.
Da questo punto di vista importante è stato il passo con il quale abbiamo innalzato il numero obbligatorio di under in questi campionati, scelta fatta proprio per spingere le Società a lavorare di più con i nostri ragazzi.

 

Maria Taverniti

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