REGGIOACANESTRO.IT INTERVISTA IL PRIMO MAESTRO DI KOBE

Parla coach Rocco Romeo, allenatore della Scuola di Basket Viola

La Scuola di Basket Viola ha preso parte alla manifestazione Under 13, Sport For Peace di Matera.Coach Rocco Romeo, allenatore dei baby nero-arancio, che bilancio possiamo trarre da questa esperienza?

R:Il torneo che abbiamo disputato a Matera (ottimamente organizzato) ha evidenziato come il lavoro che sviluppa la Scuola di Basket diretta tecnicamente da Domenico Bolignano, segue le line guida che la Federazione ci ha sempre dato. Cioè, lavorare per migliorare l’aspetto motorio e tecnico dei ragazzi attraverso il gioco e l’uso degli spazzi.
A Matera si è visto proprio questo tipo di basket evoluto.
I "Violini" erano preparati tecnicamente, però la poca esperienza ha bloccato le loro capacità tecniche.
Molta paura. Gli servirà sicuramente come esperienza di vita.
Anche per me è stato un motivo di confronto umano e tecnico con altri allenatori.
Alcuni non li conoscevo. Tutti bravi e preparati.

Probabilmente in pochi, ricordano che coach Romeo, è stato il primo allenatore reggino di Kobe Bryant.Il numero 24 dei Lakers, prima di spiccare il volo verso la Nba, accompagnava il padre Joe in giro per l'Italia, facendo tappa anche a Reggio Calabria.
Coach, che ricordi hai di quella "creatura"?

R:Il ricordo che ho di Kobe è molto bello. Ho una foto storica che lo ritrae insieme al figlio di Kim Hughes e ai rispettivi genitori con la squadra 77 che allora allenavo.
Voleva sempre il pallone in mano e litigava con Rjan Hughes perché non passava la palla. Anche se è stato con me solo due anni ho apprezzato il suo sorriso e la sua disponibilità.
Caratterialmente era come il padre. Furbo e solare. Ottimo ragazzo e atleta. Sono contento che la Viola abbia dato la possibilità a questo fenomeno del basket mondiale di iniziare i primi passi a Reggio Calabria.

Siamo alla fine di un'annata molto intensa per la Scuola di Basket Viola.A tuo avviso, tra i ragazzi di oggi e quelli di vent'anni fa, che differenza c'è, cestisticamente parlando?

R:La differenza tra i ragazzi di oggi e quelli di venti anni fa è lampante.
Venti anni fa correvano come i pazzi in campo per giocare a basket.
Oggi hanno tutto e non sono portati al sacrificio e alla corsa.
Troppo lenti e poco propensi al contatto fisico.
Cestisticamente erano più evoluti.
Potevi preparare qualsiasi gioco e loro lo apprendevano subito. Fisicamente erano più dotati.
A mio avviso a Reggio Calabria ci sono a livello giovanile tre ragazzi futuribili che hanno molte possibilità di diventare buoni giocatori, e sono: Antonio Smorto (Viola classe 95) – Lupusor Ion (Viola classe 96) e Valerio Costa (Nuova Jolly classe 97).
Sono convinto che sentiremo parlare in futuro molto di questi ragazzi che a mio avviso sono molto bravi.
Tutti e tre sono ragazzi bravi e educati. Auguri a loro e a tutti coloro che praticano basket.
Non dimentichiamo che Reggio è anche terra di buoni allenatori. Abbiamo Benedetto – Tripodi – Iracà – Bianchi – Bolignano - Porchi. Sono tutti molto preparati. Per avere un buon vivaio servono allenatori capaci.

Grazie mille coach

Grazie a te


Intervista di Giovanni Mafrici

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