Intervista a Santo Surace

Attenta analisi sui temi ripescaggio e sulla proposta riguardante la normativa under

Si susseguono a ritmo frenetico le novità nel mondo della pallacanestro calabrese. Dopo le difficoltà legate alle iscrizioni di tante squadre, che non riescono più a far fronte alle spese di gestione sempre più alte, una nuova scossa arriva da una cordata di società reggine, contrarie al nuovo regolamento regionale che obbliga tutte le compagini a schierare ben quattro under a referto su un totale di dieci. Il coordinatore e promotore di questa importante richiesta di revisione delle norme regolamentari è una delle figure storiche della pallacanestro calabrese, Santo Surace, dirigente e allenatore della Frassati RC e della Reggina Basket. Ed è proprio l’esperto coach a spiegarci i motivi di una così importante risoluzione: “La decisione di imporre 4 under a referto è stata presa autonomamente dal comitato calabrese: la FIP nazionale, infatti, ha deciso di dare ampia liberta ai movimenti regionali, fissando a 2 il numero minimo di giovani da portare in ogni gara. Ora, in linea di principio, la scelta del nostro comitato potrebbe essere condivisibile ma bisogna, purtroppo, fare i conti con la realtà. Il settore giovanile di tutta la Calabria non attraversa un periodo positivo: in conseguenza del ridimensionamento del fenomeno Viola, quasi tutte le realtà giovanili reggine e calabresi hanno subito un graduale declino, per cui ora è molto difficile trovare tanti giovani in grado di reggere il campo nei più importanti campionati regionali. Inoltre c’è da considerare che, in base alle nuove disposizioni sui tesseramenti, questi giovani tra tre anni saranno tutti svincolati: Immaginate, dunque, il danno economico per tutti i club che devono fare i conti con questa situazione”.


Quali sono le proposte che, nel concreto, avete deciso di sottoporre all’attenzione del comitato regionale?
“Io mi ero già attivato personalmente chiedendo al comitato di rivedere queste regole, che ritengo troppo stringenti. Pare ci siano, per fortuna, i margini per un confronto sereno tra Federazione e società: per questo motivo ho esteso a tutte le altre squadre le mie perplessità, chiedendo di aderire a questa petizione. Nel concreto, noi ci facciamo porta-voci di due proposte: la prima, che noi caldeggiamo fortemente, consiste nel lasciare il vincolo di 4 giovani da iscrivere a referto, allargando però il totale a dodici atleti; la seconda è quella di ritornare alla vecchia formula con 2 under. Su questo argomento, poi, voglio aggiungere una nota personale: nella mia ventennale esperienza da allenatore non ho mai guardato la carta d’identità di un giocatore. Se un atleta è bravo merita di giocare, a prescindere dalla sua età. E’ anche una questione di rispetto nei confronti degli altri compagni, della dirigenza, che spende molti soldi per allestire una squadra, e degli sponsor che associano la loro immagine a quella della società”


Prima i problemi con le iscrizioni a vari campionati, poi l’appello alle istituzioni del presidente provinciale cosentino Rito Vuono, ora questa protesta: tutte queste tormentate vicende non sono secondo lei il segno di un malessere diffuso del nostro basket?
“Su questo non c’è dubbio: il basket calabrese non si trova in condizioni di salute buone. Sta a tutti noi, ora, lavorare per trovare le soluzioni adatte ad uscire da questa crisi. A questo proposito, da diversi anni coltivo un sogno: quella di una Lega della società calabresi. Solo attraverso una cooperazione, secondo, me le varie realtà della nostra regione potranno risolvere i propri problemi, acquistando anche maggiore peso nei confronti del comitato regionale. Spero che tutte queste tristi vicissitudini possano accelerare i tempi di creazione di questo organismo, che per me può rivestire un ruolo chiave per il futuro del nostro basket”.


Come dirigente-allenatore della Reggina, lei è parte interessata nel problema attualissimo dei ripescaggi…come pensa che si risolverà questo empasse?
“Anche questo è un tasto dolentissimo. In prima persona mi sono impegnato a non fare scomparire l’Azzurrina: ho contattato un gruppo di giovani intenzionati a rilevare la società che aveva deciso di ri-affiliare la squadra ed accettare il ripescaggio. Quando però si sono trovati di fronte alla difficile situazione economica del club hanno preferito rinunciare. Noi, come Pallacanestro Reggina, abbiamo già fatto sapere alla Federazione di essere disponibili ad un ripescaggio. In ogni caso, però, parlando contro gli interessi miei e degli amici del Botteghelle, penso che la soluzione migliore sia quella a quattordici squadre: attingendo sempre più in fondo alla classifica di serie D si rischia di ottenere squadre non all’altezza della C2. In ogni caso, però, dobbiamo essere realisti: due squadre in meno garantirebbero meno entrate al comitato regionale. Penso che prevarranno, dunque, le motivazioni economiche.”.

Giuseppe Arcidiacono

 

 

 

 

 


 

 

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